Ti sei mai sentito/a a disagio quando devi parlare al telefono davanti a degli estranei? Ti è mai successo che il solo pensiero di entrare da solo/a in un bar ti faccia passare la voglia di bere? Quante volte hai pensato che è un vero tormento essere interrogati, che è terribile reggere gli sguardi di tutti i tuoi compagni?....per non parlare poi delle feste: “Da solo/a non posso certo accettare quell’invito!”
Sono solo alcuni esempi di situazioni in cui uno all’inizio può aver sperimentato un po’ di imbarazzo, ma a un certo punto si è accorto che quell’imbarazzo, quello che poteva essere definito timidezza, è diventato disagio, anzi un disagio piuttosto forte, al punto da fargli temere di fare brutta figura, o di coprirsi di ridicolo, o di essere giudicato negativamente dagli altri…. E quindi, per evitare di “stare male” è meglio stare alla larga da tutte quelle situazioni stressanti.
La fobia sociale viene perciò definita come una marcata e persistente paura nei confronti delle situazioni sociali e con il conseguente timore che le proprie prestazioni lo espongano a valutazioni negative da parte degli altri. Tale comportamento di non accettazione si ripercuoterà anche a livello di autoimmagine, alimentando tutta una serie di pensieri negativi e previsioni di fallimento circa le proprie capacità di riuscire a fronteggiare le situazioni, tali da incrementare i sintomi ansiosi.
Il fobico sociale proverà ansia sia prima di una situazione ritenuta “a rischio” (ansia anticipatoria), sia nella situazione stessa, sia a posteriori, quando ripenserà al proprio comportamento, dandosi una valutazione non sempre oggettiva! Il più delle volte, evitando di incorrere nelle situazioni ansiogene, la persona si sente al sicuro, pensa di aver trovato la soluzione ai propri problemi, infatti tutti quei fastidiosissimi sintomi ansiosi si attenueranno, ma non sempre è possibile sottrarsi a determinati impegni e soprattutto, un po’ alla volta, la qualità della vita ne risentirà.